La correzione estetica del seno viene richiesta per quattro fondamentali alterazioni:
Tre sono gli interventi che permettono di migliorare le predette alterazioni: la mastoplastica additiva, la mastoplastica riduttiva e la mastopessi.
Mastoplastica additiva: intervento teso ad aumentare le dimensioni e il volume della mammella, mediante l'inserimento di una protesi mammaria. Ne ho parlato nel capitolo dedicato.
Mastoplastica riduttiva: le mammelle molto grandi possono provocare disagi personali fisici e psicologici nonché problemi di macerazione, intertrigine e altre dermatosi nel solco sottomammario. A ciò vanno associati disturbi della colonna vertebrale (cervico-dorsale). L'intervento si esegue sulle adolescenti a partire dai 15/16 anni (ipertrofia virginale), ma la maggior parte delle donne chiede di essere operata in età più avanzata (per esempio dopo le gravidanze). L'intervento chirurgico di riduzione del seno prevede l'asportazione di una parte della ghiandola mammaria, del grasso e della cute in eccesso e quindi la ricostruzione riposizionando l'areola e il capezzolo al giusto livello. E' un intervento che richiede, necessariamente, una importante estensione delle incisioni e, quindi, delle residue cicatrici ma, abitualmente, il tempo le rende scarsamente visibili
Mastopessi: quando il volume del seno è adeguato ma "cadente" (ptosi) a causa di calo ponderale, gravidanze, invecchiamento, è possibile intervenire praticando un rimodellamento che corrisponde a un "lifting" del seno. La tecnica è simile a quella di correzione delle mammelle molto grandi, ma l'intervento è limitato al solo modellamento senza asportazione di tessuto ghiandolare. Se si è in presenza di una scarsa rappresentazione della della ghiandola, si può procedere anche all'introduzione di una protesi mammaria associando alla mastopessi la mastoplastica additiva: ciò permette, quindi, sia di rialzare il seno che di renderlo più florido.
Gli interventi sul distretto mammario, abitualmente, li eseguo in anestesia generale.