Mastoplastica additiva

La mastoplastica additiva è un intervento che produce un aumento del volume delle mammelle mediante l'inserimento di protesi mammarie. Candidate per tale operazione sono le donne le cui mammelle sono piccole o che hanno perso volume e consistenza a seguito (ripetuti allattamenti, per es.), oppure che hanno forma e volume indesiderati o, infine, per malformazioni quali le asimmetrie. In quei casi in cui le mammelle sono anche molto pendule, può essere necessario un intervento di mastopessia in aggiunta o in sostituzione della mastoplastica additiva per riportare le mammelle verso l'alto:corretto volume/ corretta altezza.

L'intervento viene eseguito in anestesia generale. Una piccola incisione di circa 5 cm nel contorno inferiore dell'areola o nel solco sottomammario sarà la via d'accesso per l'introduzione della protesi. Il chirurgo plastico preparerà una tasca al di sotto della ghiandola o del muscolo pettorale, a seconda delle necessità, dove verrà introdotta la protesi. Due piccoli tubi di drenaggio morbidi vengono inseriti ( rimossi al momento della prima medicazione) al fine di raccogliere il sangue e il siero che eventualmente potrebbero accumularsi. I tessuti profondi e la cute verranno poi suturati. L'intervento dura circa 1 ora. La misura della protesi verrà discussa con il chirurgo nelle visite precedenti l'operazione: saranno considerati attentamente fattori quali le dimensioni della mammella, del torace e la costituzione generale, nonchè le preferenze personali, ma la scelta definitiva del volume protesico sarà di competenza del chirurgo operatore.

Possibili complicanze:

  • Ematoma. Può verificarsi raramente e solitamente entro le prime 24 ore. In tal caso sarà necessario un ritorno in sala operatoria per la rimozione. In ogni caso, se opportunamente trattato, un episodio del genere non causa altri inconvenienti. La sua incidenza è quantificabile nel 2-3% dei casi.
  • Infezioni. Sono estremamente rare ma, se si presentano, possono rendere necessario rimuovere le protesi e attendere alcune settimane o mesi prima di reinserirle.
  • Perdita di sensibilità del capezzolo. È insolita, può essere causata dall'operazione e può in rarissimi casi essere permanente.
  • Indurimento delle mammelle. L'organismo reagisce nei confronti delle protesi come contro un qualsiasi altro corpo estraneo, dando luogo alla formazione di una capsula fibrosa che avvolge integralmente le protesi, isolandole da sé. In alcuni casi, invece, la capsula può diventare spessa e rigida; la mammella risulterà più dura al tatto e meno mobile. In presenza di capsule particolarmente tenaci le mammelle tendono ad assumere una forma sferica e può prodursi un senso di tensione in regione pettorale. Questa situazione, definita "contrattura capsulare", è la più comune complicanza a distanza della mastoplastica additiva anche se tale evenienza si è notevolmente ridotta con l'uso delle protesi più recenti (incidenza del 5-10%). Un'ulteriore riduzione di frequenza della contrattura capsulare può essere ottenuta ponendo la protesi al di sotto del muscolo pettorale, ma anche in questo caso essa può presentarsi dopo mesi o anni seppure in minor percentuale e con minor tenacia. In ogni caso, la scelta della posizione delle protesi viene concordata dal medico e dalla paziente valutando la situazione specifica.
  • Asimmetria. Tutte le strutture del corpo umano non sono perfettamente simmetriche, comprese le mammelle. Le protesi che vengono inserite sono di eguale volume e, quindi, l'eventuale grado di asimmetria non cambia dopo l'intervento di chirurgia al seno. Protesi di volume diverso fra loro vengono invece impiegate quando le mammelle da operare sono di volume molto diverso.
  • Rottura delle protesi. Le protesi utilizzate attualmente sono robuste e affidabili, tuttavia, una loro rottura non può mai essere esclusa. Se ciò dovesse verificarsi, sarà necessaria la loro sostituzione.
  • Corrugamento. L'uso di protesi testurizzate (ruvide in superficie) ha reso più visibile il corrugamento al di sotto della pelle, specie in pazienti con cute sottile. Talvolta si può percepire al tatto il bordo della protesi. Questi problemi non richiedono solitamente alcun trattamento e l'esperienza dimostra che il corrugamento migliora o scompare, dopo un anno, nell'85% dei casi descritti. In caso, però, che tale situazione crei un evidente inestetismo, si renderà necessario un nuovo intervento di revisione della tasca protesica.
  • Interferenza con la mammografia. Dopo l'intervento, dovendo eseguire una mammografia, dovrete avvisare il tecnico radiologo: in caso contrario, a causa della significativa compressione indispensabile per l'esecuzione di detto esame, è possibile la rottura (anche se rara) della protesi e/o la sua dislocazione.

Le controversie circa il materiale con cui sono costruite le protesi, il silicone, ha generato dubbi e domande sulla sua sicurezza, ma gli studi più recenti sono concordi nell'affermare che le moderne protesi mammarie sono assolutamente sicure su tutti i fronti, specie su quello oncologico. Esistono diverse protesi in commercio: oltre che per il materiale, le protesi differiscono per volume e forma. segnalato che le protesi di ultima generazione sono assolutamente sicure e permettono uno stile di vita assolutamente sovrapponibile a quello preoperatorio.

Leggende metropolitane quali la esplosione in aereo sono, appunto, leggende.

Le protesi mammarie non interferiscono minimamente (è documentato!) con il tumore della mammella ma, anzi, ne rendono più semplice la diagnosi agli esami strumentali quali eco e mammografia.

Le protesi mammarie però non sono eterne ed in un lasso di tempo variabile debbono essere sostituite o rimosse al pari di qualunque protesi si impianti nell' organismo.

E' buona cosa ricordare che l' esito di un intervento di aumento delle mammelle, seppur reversibile, sarà il compagno di una vita: bisogna scegliere forma e volume delle future mammelle in una ottica temporale molto prolungata e, pertanto, sconsiglio sempre quei volumi "aggressivi" che poi porteranno, inevitabilmente, a scontento in una età magari "più matura". Torno a sottolineare che l' armonia volumetrica è sempre vincente, specie sul torace.

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